Stage in cartotecnica – Seconda edizione

Vuoi conoscere meglio lo stage in cartotecnica che l’Associazione Ts’ai Lun 105 promuove ogni anno con il bando “I libri-gioco si fanno con le macchine“?

Attraverso le voci di Cecilia Porrino e Jessica Antonino, le vincitrici dell’edizione 2018, andiamo alla scoperta delle tecniche di produzione del libro in cartone per la prima infanzia e delle possibilità che questa esperienza formativa offre a un giovane progettista che si affaccia al mondo del lavoro.

Lo stage si è svolto presso la Cartotecnica Montebello di Sarego (Vi) dal 21 gennaio al primo febbraio 2019.

 

Sono pochi i bandi di concorso che offrono l’occasione più unica che rara di uno stage formativo di enorme portata come quello svoltosi nella Cartotecnica Montebello di Sarego, la più importante in Italia e una delle più importanti in Europa specializzata nella produzione di libri-gioco in cartone. Qui mi sono resa conto che dietro il mondo dell’editoria e del libro stampato si nascondono due settori più specifici, molto diversi l’uno dall’altro. Se nel libro di carta si ragiona infatti per segnature, nel libro di cartone si ragiona per quartini.
Questa caratteristica, che potrebbe sembrare solo un dettaglio tecnico, mi ha in realtà aperto una prospettiva progettuale totalmente nuova: il concetto del blocco libro cambia completamente, così come cambiano molti dei processi interni durante la sua produzione.
In poche parole, quando si passa da un libro di carta a un libro di cartone cambiano molte cose nella catena di montaggio, soprattutto le macchine e il modo in cui lavorano.

 

Nel processo di lavorazione del libro, la prima fase è la messa in macchina dei quartini – precedentemente tagliati – inseriti nei moduli di raccolta: delle ventose prelevano i quartini da ciascun modulo e li “distendono” sul rullo trasportatore

Incassatura del blocco libro: qui, le pagine interne del libro sono state incollate alla copertina. In questa foto, delle ganasce pressano i lati del dorso per creare i cosiddetti “canalini”. Delle spade chiudono il libro per procedere alle successive fasi di lavorazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Al di là delle differenze tra questi due settori editoriali, è stato affascinante scoprirne i punti in comune: ad esempio, i concetti di fibra, di stampa offset, di logistica, così come quelli di finitura, fustellatura e rilegatura sono gli stessi.
In particolare, mi ha entusiasmata molto assistere alla fase di avviamento della stampante offset: essere partecipe durante il cambio delle lastre d’alluminio per ogni “castelletto di stampa” e poter toccare con mano la morbidezza del caucciù è stata un’esperienza unica. Si può apprezzare questo tipo di macchinario anche fuori dalla Cartotecnica di Sarego, ma non è facile trovare un team di persone specializzate disposto a seguirti e a guidarti durante le varie fasi del processo di stampa indiretta.


Funzionamento della fustella Rispo: generalmente usata per creare dei buchi passanti nelle copertine, come vediamo in A me gli occhi pubblicato da La Coccinella. Per questa macchina è necessario l’intervento del singolo operatore.

Un’altra giornata caratteristica e che rimarrà impressa a lungo nella mia memoria è stata quella passata al Fustellificio Cozza e alla Cartotecnica San Michele (entrambi situati nei pressi di Verona), dove abbiamo potuto approfondire il concetto di fustella. Nella prima abbiamo visto come vengono fabbricate le fustelle; nella seconda, invece, le fustelle – già montate sulle macchine per la fase di lavorazione – vengono a contatto diretto con i fogli già stampati per tagliarli e cordonarli. Un esempio pratico dell’uso di fustelle nei libri per bambini sono i libri con le “finestrelle” o i “libri con i buchi” – e qui il riferimento a La Coccinella è inevitabile. Insomma, con le fustelle si può creare qualsiasi tipo di gioco ed è per questo che la visita ai due stabilimenti è stata ricca di spunti interessanti.

Poter apprezzare in prima persona i processi e le macchine che portano alla realizzazione di un libro ha rappresentato per me un’esperienza dal valore inestimabile, il complemento ideale alle nozioni teoriche apprese durante il percorso universitario. Ma non solo: questo stage rappresenta, a livello formativo, una marcia in più per ogni giovane aspirante designer di libri-gioco.

 

Cecilia Porrino

 

 

 

 

 

 

L’esperienza alla Cartotecnica Montebello è stata una delle avventure più belle che io abbia vissuto in ambito professionale e creativo.
Nonostante la mia formazione di illustratrice e toy-designer, non potevo immaginare la complessità del processo di lavorazione che c’è dietro un libro-gioco e aver visto da vicino i macchinari mi ha dato l’entusiasmo e la consapevolezza per creare nuovi progetti.

 

Jessica Antonini in cartotecnica

 

 

Tutto è iniziato con un giro nello stabilimento e con la descrizione della funzione di ogni postazione; dal secondo giorno sono iniziate le lezioni da parte dei responsabili di ogni settore produttivo.
Il primo argomento sono stati i materiali con i quali è creato un libro-gioco: tutte le tipologie di cartone (naturale, riciclato, patinato, bipatinato, ecc) e le loro grammature, le varie rifiniture possibili (plastificazione, serigrafia, stampa a caldo, goffratura ecc), approfondendo la pre-fustellatura per creare finestrelle e buchi.
Nel reparto della fotoincisa si preparano le cianografiche (ovvero le prove colore da mandare al committente) e vengono impaginati i progetti e fatte le lastre (una per colore), quelle che poi vengono inserite nella macchina di stampa offset. Inoltre abbiamo visto come questa viene calibrata per raggiungere il più possibile la qualità di colore che si desidera ottenere. Il cosidetto avviamento.

 

I libri-gioco si fanno con le macchine

I libri-gioco si fanno con le macchine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La lezione più complessa è stata quella sulle schede tecniche, ovvero lo studio dell’impostazione delle tavole che vanno impaginate sul foglio di stampa tenendo anche conto di inutili sprechi di cartone.
Nelle schede vanno inseriti tutti i dati del progetto del libro-gioco: formato, misure, tipologia di rilegatura, tipo di cartone scelto, studio della copertina ed eventuali lavorazioni esterne alla cartotecnica.
Attraverso le schede tecniche si entra anche nell’universo di tutte le tipologie di rilegatura che possono essere in brossura, a incasso, con spirale, a rubrica, a fisarmonica, concertina, ecc. Mentre infatti lo sviluppo del blocco libro è simile per tutti, la rilegatura presenta soluzioni molto diverse l’una dall’altra, tali che rendono l’aspetto finale del libro-gioco molto diverso. La scheda tecnica è in sostanza la scheda identificativa del prodotto.

 

Dopo questa esperienza mi aspetta la progettazione del mio libro-gioco: non vedo l’ora di realizzarne il prototipo, provando a mettere in pratica ciò che ho visto e scoperto, col desiderio di sperimentare la produzione in serie con le macchine, senza lasciare che la realizzazione sia fatta all’estero.

Jessica Antonini